26 gennaio 2012

LE GNOCCHE DEI CARTONI ANNI OTTANTA #3

 
Questo capitolo, se vi va, chiamatelo così: le superstar. Nessuno come loro tre è stato in grado di segnare un periodo. Di Candy Candy c'era perfino l'album di figurine Panini. Lo distribuivano fuori dalle elementari, come quello dei calciatori per i maschietti (e come le caramelle alla droga delle leggende metropolitane). E faceva un po' strano vedere le femminucce di quinta affannarsi a ogni intervallo con i celo-manca. Noi maschi dovevamo giurare a tutti che non lo sbirciavamo nemmeno. Ma poi ci facevamo beccare a sapere chi era Anthony e chi Terence. Quanto a Candy Candy, cominciava bambina e poi cresceva, mantenendo inalterate tre cose enormi: la chioma bionda e ingestibile, che scappava fuori da cappelli o copricapi da infermierina, gli occhi giganteschi e la bocca in grado di spalancarsi in smorfie e sorrisi da altoforno. Ai più feticisti piaceva in versione infermierina. Ma la realtà è che lei era la diva da amore romantico, senza concessioni alla pruderie.
Poi toccò a Lady Oscar che invece faceva dell'ambiguità uno dei suoi punti di forza, fin dalla sigla: «Suo padre voleva un maschietto...». Forte e coraggiosa, in grado di clamorose metamorfosi da spadaccino intrepido a principessa delle fiabe, piaceva ai ragazzi e alle ragazze. Anche nel cartone, benché la versione italiana sia stata sottoposta a pavide censure (la scena in cui Rosalie le si offre per denaro, scambiandola per uomo, per esempio, non si è mai vista). Vi svelo un segreto? Era il sogno proibito della preadolescenza di Enzo, il nostro intrepido editore...
Terza superstar della serie era Licia, la figlia del rosticciere scorbutico che diventa la fan numero uno dei Bee Hive, un gruppo pop dai capelli allegri. In realtà poi i Bee Hive diventano i suoi migliori fan, visto che il cantante Mirko ci si fidanza e il tastierista Satomi ci provicchia, riuscendoci anche un po'. Fu così superstar che a Cristina D'Avena toccò uscire dalla retroguardia delle sigle solo cantate, per interpretarla in una rielaborazione televisiva italiana sotto forma di telefilm. Ma non si somigliavano per niente, a dirla tutta. E, sempre a dirla tutta, la vera fatalona del cartone era Marika...

2 commenti:

  1. OHHH!!! GUARDATEMI Lì...SPICCO COME UN PAVARENO IN UN CAMPO DI GRANO...PERò devo dirlo, "sarà dura è.." OSCAR..una donna con gli attributi E FASCINOSA NELLA SUA UNIFORME..Licia DELICATA DAI MODI GENTILI E AMOREVOLI... IO: UNA PASTICCIONA "TUTTA LENTIGGINI!!!!" .... BACI BACI

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  2. MA NOOOOOOOOO!!!!!!!!!! COMè POSSIBILE!!!! ERA UN " papaverooooo!!!" ke spiccava in un campo di grano!! cosè mai... UN PAVARENO!? mannaggia a mè ke nn rileggo mai i commenti!!!!! ;)

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