23 maggio 2012

FIGU: CARLO ANCELOTTI (Roma 1980-81)


Ancelotti Carlo è nato a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, il 10 giugno 1959. Arrivato sedicenne nelle giovanili del Parma, a diciotto anni era già titolare e a diciannove fu il trascinatore della squadra che conquistò la promozione in serie B. Nell'estate del 1979 giocò un tempo in un'amichevole con la maglia dell'Inter, ma alla fine andò alla Roma, voluto fortemente dall'allenatore svedese Nils Liedholm. In giallorosso restò otto stagioni, compresa quella dello scudetto 1982-83 e vincendo quattro Coppe Italia. Nell'estate del 1987 passò al Milan e rivinse tutto, due scudetti, due Coppe dei Campioni (con la Roma aveva perso quella del 1983, ma senza scendere in campo in finale) e due Coppe Intercontinentali. Nello storico 5-0 al Real Madrid nella semifinale della Coppa dei Campioni 1989 c'è quello che è considerato il suo gol più bello in carriera. Nel 1992 si è ritirato dal calcio giocato a soli 33 anni, una decisione presa anche per i ripetuti infortuni al ginocchio che ne hanno rallentato la carriera. Sarebbe stato certamente convocato per i Mondiali del 1982, per esempio, se non avesse patito un guaio serio ai legamenti. La sua storia con la Nazionale (26 presenze, una rete) è stata resa meno brillante proprio dai guai fisici: convocato nel 1986 in Messico pagò più di tutti l'altura enon fu mai schierato. Nel 1990 in Italia era titolare fisso, ma fu frenato da un guaio muscolare.

Proprio con la Nazionale, come vice di Arrigo Sacchi, iniziò la sua carriera di allenatore tra il 1992 e il 1995. Poi i club: Reggiana, Parma (con un secondo posto in campionato), Juventus (bocciò Thierry Henry, si vide sfuggire uno scudetto nella fatal Perugia perdendo 1-0 sotto il diluvio, non fu mai amato dai tifosi per i trascorsi romanisti e rossoneri) e infine Milan. Qui ha centrato uno scudetto, due Champions Leagues (e una finale persa ai rigori con il Liverpool), un'Intercontinentale. Lasciò dopo otto stagioni per allenare, nel 2009, il Chelsea multimilionario: qui conquistò subito il titolo ma, come il predecessore Mourinho, fallì la Champions League, chiodo fisso del proprietario Abramovich. Nel 2011 il divorzio e, dopo una pausa breve, l'ingaggio al Paris Saint Germain, ambiziosissima squadra da poco rilevata da proprietari arabi. Il campionato si è chiuso domenica, con il Psg secondo, battuto dal sorprendente Montpellier, il cui budget è più o meno il 5% di quello dei parigini.
Sposato con Luisa Gibellini dai tempi di Roma, si è separato nel 2010, dopo più di 25 anni di matrimonio. Nel 2008 gli specialisti di gossip svelarono la sua relazione con la pr rumena Marina Cretu, di diciotto anni più giovane. La figlia Katia Ancelotti partecipò, come aspirante cantante appena maggiorenne, all'edizione 2003 del talent show Amici. Ora, dopo uno stage alla tv del Chelsea, la squadra che allenava papà, è rimasta a Londra per lavorare al network Sky. Il figlio Davide, più giovane, è calciatore dilettante in Seconda categoria, dopo brevi esperienze nelle giovanili del Milan e nel Borgomanero.
La vita di Ancelotti è raccontata nell'autobiografia Preferisco la coppa, scritta con il giornalista biellese di Sky Alessandro Alciato, i cui proventi vanno alla fondazione per la ricerca contro la Sla, la malattia del suo ex compagno di squadra Stefano Borgonovo. Del libro, agli inglesi è rimasta impressa la seguente frase: «Capita che mi metta in piedi davanti allo specchio e faccia il contorsionista. Giro il collo e mi fisso il sedere. Le mie chiappone non sono un bello spettacolo ma non è questo il punto. Le guardo e penso: quante ferite ci sono, anche se non si vedono». Era una metafora per raccontare l'instabilità dello stare seduti in panchina. Ma The Guardian, parlando di lui e del suo ex Chelsea in finale di Champions, ha scritto, più o meno: «Ancelotti, l'uomo che si guardava il sedere allo specchio...»



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