05 luglio 2012

INTERVISTA DOPPIA AL GUSTO DI GIRELLA


Ok, in questi mesi di blog (e in quelle pagine di libro, per chi ha comprato Correva l'anno della Girella) avrete capito che non siamo esattamente il paradigma delle persone serie. E ce ne vantiamo: se serio significa essere grigio, incomprensibile, lontano dal sentire comune, facendo di tutto per allontanarsi ancora di più, allora è meglio arrivare ad affrontare temi importanti come la sostenibilità, la tutela dell'ambiente, l'integrazione tra culture, con il nostro approccio ironico-nostalgico.
I coraggiosi che ce ne hanno dato l'occasione hanno casa sul web e si chiamano AVoiComunicare, un portale nato nel 2008 su iniziativa di Telecom Italia, proprio per affrontare questi argomenti, e magari offrire punti di vista diversi e spunti di riflessione che sfuggono ai media mainstream. (Un consiglio? Date un'occhiata alla rassegna di videointerviste intitolate "Permesso di soggiorno").
Appunto, e noi che cosa c'entriamo? Siamo stati scelti come memoria storica di un decennio, che amiamo ricordare per cartoni, telefilm, giochi di bimbi, figurine e star della musica. Ma è stato anche il decennio di Chernobyl, del muro di Berlino che cadeva, dell'immigrazione che non era più soltanto quella degli italiani verso il Nord o verso l'estero, ma quella del Sud del mondo verso di noi. E poi il decennio delle mode passeggere, e quindi sprecone, dei grassi idrogenati e degli spray che allargavano il buco nell'ozono. Ma anche quello di una coscienza civile (due parole a caso: apartheid, aids) che ai giorni nostri fatica ad emergere (e dire che guardano agli Eighties e vedono solo l'involucro di plastica...)
Siccome dietro ogni portale fatto di megabytes e stringhe html, ci sono fior di persone, vi presentiamo quelle che ci hanno messo un microfono sotto il naso. Cri è la grande guida: è la giornalista che sovrintende ai contenuti del portale e ci mette anima (questo lo ha scritto lei, era l'8 marzo) e professionalità. Ilaria l'abbiamo adorata fin da subito: si è sfilata il maglioncino e ha sfoggiato una t-shirt dei Depeche Mode, troppo in tema. Lei ha guidato l'intervista e sempre lei ha chiacchierato per lunghi minuti con noi su vinili, merendine, cartoni animati e muri di Berlino (uno dei suoi sogni è scrivere della storia dei Perestrojka Boys: su Ilaria, ti aspettiamo...). Massimo era l'uomo dietro la videocamera, e poi davanti al computer per ridurre il nostro fiume di parole in un video coerente, agile, interessante e non noioso. Si è dichiarato più giovane, ma quando è stata ora di chiacchierare di musica e cartoni, non si è tirato indietro nemmeno un po'.
Il resto è lassù, in cima al post, dentro l'intervista doppia. Enjoy...

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